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Intervista al presidente LND

«IL CALCIO DEL “CAMPANILE”»

A volte i media parlano spesso del calcio dei grandi, la serie A con i suoi campioni milionari e tutto quello che ci sta dietro, però questi campioni percentualmente rappresentano una componente irrisoria del sistema calcio, una nicchia sicuramente pesante dal punto di vista economico ma il calcio italiano nasce e si sviluppa grazie alla sua base formata delle 10.000 società dilettantistiche che con oltre un milione di tesserati non possono che essere protagonisti assoluti del movimento calcistico- sportivo ma anche della parte socio culturale Italiana.
Un movimento quello del calcio dilettantistico che in questo delicato momento per il paese non è esente da una  crisi fortissima.

Vogliamo proporvi un estratto dell’intervista andata in onda il 28 marzo nel corso della trasmissione di RAI Radio Uno “Sabato Sport” dove era ospite il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilla che rispondeva ai quesiti del intervistatore:

  • Buon pomeriggio presidente Sibilla, allora numeri spaventosi, che magari sarà lei stesso a fornirci nel dettaglio, Io mi limito soltanto a dire che delle quasi 9500 società in Italia almeno 3000 rischiano di sparire proprio a causa del lungo stop causato dalla situazione coronavirus

«Abbiamo evidenziato tutto questo in una relazione che abbiamo portato in federazione attraverso i nostri consulenti, abbiamo rilevato che con l’emergenza coronavirus potremmo avere una chiusura di circa 3000 società Il 30% sulle oltre 10000 che attualmente sono iscritti ai nostri campionati. In Lombardia e in Veneto  abbiamo interrotto i nostri campionati il 23 febbraio, diciamo che abbiamo assunto una decisione coerente con quello che era il momento, non abbiamo in un certo senso Inseguito gli eventi me li abbiamo anticipati e quel domenica abbiamo bloccato solo in Lombardia oltre 2000 partite poi abbiamo avuto altre ordinanze dei presidenti di regione per l’Emilia Romagna per le altre regioni e quindi ci siamo preoccupati immediatamente di bloccare tutti i nostri campionati che tuttora sono bloccati. »

  • Presidente cosa chiedete alle istituzioni con tutta ragione perché si tratta anche delle scuole calcio dove le famiglie mandano i propri figli e dove lo sport ha anche una valenza sociale e questo rappresenta un tema importantissimo

«Noi partiamo dai campionati regionali a partire dalla terza categoria e raggiungiamo l’eccellenza poi abbiamo i campionati interregionale campionato nazionale di Serie D il calcio a 5 calcio femminile il beach soccer d’estate. Ecco questo è il nostro mondo fatto da migliaia di società che raggruppano il 98% dei tesserati alla Federcalcio.Nella relazione abbiamo inserito proprio questo abbiamo chiesto che ci sia una adeguata attenzione che dopo questa parentesi tristissima dell’emergenza ci possa essere questa attenzione forte che dobbiamo avere come  attività di base, come calcio dilettanti e calcio giovanile.Cioè abbiamo chiesto che per esempio una vicinanza per quando avviene per il pagamento delle concessioni degli  impianti sportivi, e per la retribuzione dei collaboratori sportivi, abbiamo chiesto la rivisitazione della legge Melandri anche per quanto riguarda il calcio dilettantistico.Abbiamo cercato di dire che noi ci siamo sempre sostenuti da soli con l’aiuto essenziale che parte dai piccoli imprenditori, dai commercianti, agli artigiani, dal ristoratore che a volte offre il suo contributo regalando una pizza ai calciatori, ecco tutto questo è la fotografia del supporto  economico di cui beneficiamo noi “Dilettanti” un settore imprenditoriale reale del paese che è in crisi e quindi mette in crisi tutto il nostro sistema, ci rendiamo conto che ci sono in questo momento la priorità massima è quella di chiudere nel più breve tempo possibile questa emergenza sanitaria  e di raggiungere l’obiettivo che questo questo virus diventi  solo un ricordo ma subito dopo dobbiamo pensare a ripartire perché se riparte il nostro calcio riparte il calcio del “campanile” convinti che ripartirà l’intero paese regalando  un sorriso per tutti. »

  • A proposito di ripartenze state pensando a quando si potrà ricominciare c’è un progetto di riprendere da dove si è interrotto, oppure potrebbe in qualche modo prevalere la voglia e l’esigenza di fermarsi qui per quest’anno.

«Per quanto riguarda la Lega Dilettanti è quello di portare avanti i campionati, ovviamente se sarà possibile, con l’ assoluto concetto che prima bisognerà  chiudere l’emergenza virus e dopo riprendere i campionati, perché noi pensiamo che l’unico giudice debba essere il rettangolo di gioco solo così potremmo evitare che ognuno si possa  sentire danneggiato evitando che qualcuno possa usufruire in modo strumentale di questa situazione, assolutamente noi dobbiamo portare a termine campionati, dobbiamo far sì che le promozioni e retrocessioni siano sancite dal rettangolo di gioco, ecco  penso che se riusciremo a ripartire anche nella seconda metà del mese di maggio noi entro il 30 giugno possiamo portare a termine i nostri campionati. »

Intervista tratta da:  RAI Radio Uno “Sabato Sport”