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Il Punto della Stagione con il D.S. Agonistica

« LA CRESCITA CONTINUA »

In casa Parabiago nessuno si può proprio lamentare. Il motivo? Molto semplice, tutte le categorie (sia quelle dell’agonistica che le altre relative alla scuola calcio) stanno regalando molto più di un sorriso a tutta la società.
A raccontare di queste grandi soddisfazioni e il responsabile del settore giovanile agonistico dei granata, Giovanni Di Bello: «Dopo 8 anni con tanto rammarico sono stato costretto a lasciare la realtà sportiva della Mocchetti, ma a Parabiago mi trovo benissimo, è una società sana e solida. Abbiamo anche tantissimi bambini a livello di scuola calcio ed è sicuramente un punto in più a favore di tutta la società».
E infatti a Parabiago sono presenti tutte le categorie della scuola calcio, i “Piccoli amici” Under 6 e Under 7, quattro squadre “Primi Calci” Under 8 e Under 9, tre squadre “Pulcini” Under 10 e Under 11, tre squadre “Esordienti” Under 12 e Under 13.
«Già da due anni il Parabiago sta crescendo in maniera esponenziale – continua il D.S. Di Bello – nella passata stagione (2018-2019) la società poteva annoverare tutte le categorie al completo, mentre nella stagione attuale si è pensato ad alzare la qualità delle formazioni agonistiche».  
Passando proprio alle formazioni agonistiche, Di Bello, inizia parlando dell’Under 19. «Nelle ultime giornate la squadra ha subito un piccolo rallentamento, ma siamo fiduciosi. Si riprenderanno in un men che non si dica, siamo comunque soddisfatti del loro percorso».
Parlando delle due squadre di Allievi, il D.S. granata prosegue: «In realtà neanche noi riusciamo a capire come mai l’Under 17 sta facendo così tanta fatica, ma speriamo che nel girone di ritorno ci sia un cambio di rotta. L’Under 16, invece, e un ottimo gruppo arrivato quest’anno. È stato soddisfacente che molti ragazzi e l’allenatore Roberto Re Fraschini con il suo staff abbiano deciso di scegliere Parabiago, attualmente la squadra è prima in classifica.

La formazione UNDER 16

All’appello mancano l’Under 15 e l’Under 14 – conclude Di Bello – I giovanissimi 2005 sono assolutamente il nostro fiore all’occhiello, stanno facendo un campionato strepitoso. La squadra allenata dal nuovo allenatore Luca Pace è praticamente la stessa della passata stagione rinforzata con nuovi innesti i quali si sono inseriti alla perfezione nel gruppo.

La formazione UNDER 15

 L’Under 14? È il gruppo più numeroso, sono ben 23 ragazzi in tutto. Purtroppo qualcuno gioca un po’ meno, ma il gruppo è davvero compatto e nessuno vuole andare via, sono contento di questo, perché alla fine significa che tutti si trovano bene in società».
Una Menzione anche alla Prima Squadra?: «Ben costruita a inizio stagione dal neo D.S. Sacchi, ad oggi si trova in zona playoff, che sia con la vittoria del campionato o tramite la post season speriamo di riuscire a compiere il salto in Prima Categoria.

Ringraziamo Giovanni Di Bello e gli auguriamo buon lavoro per il proseguio della stagione sportiva .

G.S.

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Intervista al D.S. Agonistica

« LA CRESCITA CONTINUA »

Conclusi gli OPEN DAY  di Luglio che hanno visto arrivare al Libero Ferrario più di quattrocento ragazzi , la fase organizzativa per la nuova stagione 2019/2020 entra ora nella parte che riguarda la segreteria con i tesseramenti e le comunicazioni alle famiglie.

Tra le notizie ufficiali di questo Luglio preparatorio, c’è stata la conferma di Giovanni Di Bello quale Direttore Sportivo dell’attività Agonistica Giovanile.

Giovanni Di Bello è un Dirigente molto noto e apprezzato nella Delegazione Provinciale di Legnano, infatti è stato uno degli artefici dei successi (sportivi e non) di molte squadre giovanili della zona.

Il diesse granata, oltre ad una forte esperienza dietro la scrivania, può vantare una immensa esperienza anche sul campo, dove ha allenato per diversi anni compagini famose, anche squadre regionali, di questa Delegazione, ed è stato uno dei primi, all’epoca, ad avere anche il patentino UEFA B (che permette di allenare tutte le categorie dilettantistiche).

L’ intervista

Giovanni ci ha affermato all’inizio di questa breve intervista il suo grande entusiasmo:
« Visto l’ottima crescita  avvenuta nella stagione appena conclusa continuerò nel mettere a disposizione la mia esperienza qui a Parabiago, continuo con grande entusiasmo nel portare avanti  il progetto societario che ci  siamo prefissati lo scorso anno e lavorerò per far crescere ulteriormente il Parabiago Football Club. »

Crescita ulteriore da dove si parte ?
« Parabiago è ritornato ad essere una grande piazza, ha la fortuna di avere una ottima struttura, addirittura può allenarsi su tre campi ad 11 (2 nel Centro Sportivo “Libero Ferrario”, di cui il centrale in erba artificiale, e 1 al Centro Sportivo “Nino Rancilio”), oltre ad avere anche campi a 5 o a 7 (nei due centri sportivi) sia in erba artificiale che in erba naturale, quindi non ci sono assolutamente problemi di organizzazione.
Questo, secondo me, è “un fiore all’occhiello” per la società.
Al “Libero Ferrario”, inoltre, c’è anche una tribuna molto comoda per chi assiste alle partite. Sicuramente, l’F.C.Parabiago può vantare una delle migliori strutture della zona.
Poi dal lato sportivo, lavorare per dare continuità alle annate del Settore Agonistico (dai Giovanissimi fino agli Allievi) è uno stimolo molto, ma molto grande, anche nella prossima stagione non avremo nessun “buco” le maglie granata saranno presenti sul campo dalla Prima Squadra fino ai Piccoli Amici.
Inoltre, sono felicissimo di collaborare  con il bravo Alberto Longoni (DS settore non agonistico) e con la grande esperienza calcistica di Gianmaria Sacchi (neo DS Prima Squadra) che in questi anni e divenuto come calciatore una bandiera di questo rinato Parabiago.
Stima reciproca tra me e il bomber ora nuovo direttore sportivo della ” Prima” al quale va il mio grande in bocca al lupo per la stagione che affronterà, sono certo che saprà fare molto bene. »

Anche quest’ anno il Parabiago avrà tutte le annate Agonistiche?
« Si, anche nella prossima nuova stagione allestiremo tutte e quattro le squadre agonistiche: i Giovanissimi 2006 Under 14, i Giovanissimi 2005 Under 15, gli Allievi 2004 Under 16 e gli Allievi 2003 Under 17.
Abbiamo anche fatto innesti importanti per rafforzare tutte le formazioni per avere come dicevo prima un ulteriore crescita anche a livello sportivo. »

Dove vuole arrivare il Parabiago?
« Abbiamo un programma triennale partito già la scorsa stagione dove vogliamo creare un buon Settore Giovanile, vogliamo delle squadre competitive e fare bene nei campionati con tutte le compagini e riportare il Parabiago ai livelli che gli compete.

Poi il nostro programma non ha solo una “visione a breve”, come detto prima fare bene nei campionati, ma anche una “visione futura” dove cercheremo di “preparare” i ragazzi per la Juniores e poi per la Prima Squadra, perché uno degli obiettivi è che i ragazzi meritevoli rimangano nell’ambiente Parabiago per anni, ovvero avere una continuità all’interno della società. »

“Fare bene” vuol dire vincere?
« In Italia c’è la mentalità che bisogna vincere, perché conta solo l’obiettivo di vincere, più delle volte per raggiungere il risultato si trascura molto la parte tecnica dei giocatori.
Noi cercheremo di lavorare molto bene sotto l’aspetto tecnico, poi lavorando bene, secondo me, gli obiettivi si raggiungono.
Come detto in precedenza, abbiamo obiettivi “a breve termine”(fare bene nei campionati di competenza delle singole squadre) e “obiettivi futuri”, cioè, ripeto, vedere i “ragazzi di oggi” nella futura Juniores e Prima Squadra.»

L’Agonistica è una età molto critica per i ragazzi?
« A questa età l’allenatore, oltre ad essere un allenatore, deve essere un po’ psicologo perché questa è una età particolare, dove sono un po’ “ribelli”, dove c’è la scuola che diventa impegnativa e importante, piccoli problemi con i compagni…  dunque, l’allenatore è una figura molto importante perché deve capire anche i problemi dei ragazzi non deve mai cercare di evitarli o cercare di far finta di nulla…
Noi abbiamo cercato degli allenatori con profili giusti, sia per la parte tecnica che “umana”… poi naturalmente ci sarò io che supervisionerò il tutto.
Dunque, il Parabiago, oltre a cercare di formare un calciatore sul piano tecnico e agonistico, deve dargli anche una formazione “umana e morale”: comportamento, disciplina, serietà ecc..
Uno dei nostri obiettivi è quello di far diventare uomini questi ragazzi, e non guardare ossessivamente alle classifiche. »

Rapporto con i genitori ?
« Continueremo ad avere un dialogo continuo con i genitori, con riunioni periodiche per spiegargli un po’ come sta andando il gruppo, l’organizzazione e la società.
Una cosa che continuerò a ripetere a tutti (atleti e genitori) è il rispetto e la disciplina verso l’arbitro: si va in campo per giocare una partita, si va in campo per divertirsi, si va in campo dove c’è un arbitro che va rispettato, va accettata ogni sua decisione, e non vanno bene le continue contestazioni in campo e dalla tribuna.
L’arbitro è un ragazzo dell’età di chi gioca (o poco superiore) quindi tante volte bisogna capire che possono sbagliare, come un attaccante sbaglia un gol a porta vuota, quindi dobbiamo giustificare anche l’arbitro.»

Ringraziamo Giovanni Di Bello e gli auguriamo buon lavoro per la nuova stagione sportiva .

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Intervista ad Antonio Mariano

ANTONIO MARIANO Peak Performance Coach:

«IL SUCCESSO ARRIVA QUANDO L’OPPORTUNITA’ INCONTRA LA PREPARAZIONE – Zig Ziglar »

Partire da questo presupposto fondamentale, conosciuto sicuramente da tutti gli sportivi e persone comuni, è fondamentale per iniziare qualsiasi percorso che porti ad un miglioramento ed al progresso…

Come?

Allenando i propri talenti individuali e di squadra, con attività specifiche dedicate al fisico e alla mente!

E chi non ha talento invece?

Questa domanda secondo noi, parte da un presupposto falso; infatti, ognuno di noi ha un talento in qualche ambito specifico: nello sport, in famiglia, nel lavoro, nel divertimento…  Tuttavia spesso rimane inespresso in quanto viene ignorato inconsapevolmente o semplicemente non allenato e quindi non perfezionato!

Ma allora come è possibile riconoscere il talento e svilupparlo per ottenere le proprie migliori prestazioni?

Per questo genere di attività esistono figure “specializzate” come il Peak Performance Coach, “allenatore delle massime prestazioni” o il Mental Coach “allenatore mentale” che grazie a tecniche ed esercizi specifici, sviluppano l’attitudine a comprendere i meccanismi di funzionamento del proprio cruscotto generale, il “cervello”, fondamentali per raggiungere gli obiettivi tanto desiderati.

Quest’anno, l’FC Parabiago ha deciso di sviluppare questo argomento, importantissimo nell’ambito sportivo come in quello personale, inserendo nel suo staff di allenatori anche il Peak Performance Coach Antonio Mariano, che attualmente lavora con la squadra Juniores guidata dal punto di vista sportivo da Mister Andrea Tunesi, il quale, si è dimostrato da subito, molto contento per il suo inserimento nel Team, necessario per aiutare la crescita dei ragazzi anche dal punto di vista della mentalità e della determinazione.

Tutti gli atleti ascoltano il Peak Performance Coach Antonio Mariano

Da qui è nata l’idea di creare un evento specifico dedicato alla cultura delle alte prestazioni non solo individuali ma anche di squadra, nell’occasione abbiamo incontrato coach Mariano, il quale, prima dell’evento dedicato ai ragazzi e allo staff della squadra Juniores, ha descritto brevemente i temi che verranno trattati, come: leadership personale e di squadra, comunicazione efficace, allenamento mentale e gestione delle proprie emozioni.

Anche Mister Tunesi ha partecipato all’evento con molto entusiasmo.

Coach, come pensi andrà l’evento?
L’obiettivo primario del corso è aiutare i ragazzi e tutto lo staff.  Se ogni ragazzo riesce a far suo, anche uno solo dei concetti o tecniche che verranno presentate, mi riterrò assolutamente soddisfatto, in quanto potrà risultare per loro l’inizio di un percorso che li porterà a migliorarsi e a raggiungere obiettivi sempre più importanti, nella vita privata come in quella sportiva.

Dall’inizio della stagione sei nello staff e collabori con Mister Tunesi: una piccola analisi fino a questo momento.
Innanzitutto ne approfitto per ringraziare tutti della disponibilità fin qui dimostrata, dai ragazzi con cui ho creato un rapporto molto intenso, fatto di collaborazione e rispetto, ai dirigenti, e chiaramente a Mister Tunesi che si sta mettendo in discussione ogni giorno, facendosi affiancare da una figura forte e particolare come la mia. Un ringraziamento va inoltre alla società che sta dimostrando di credere fermamente in queste idee, sempre più importanti non solo tra i professionisti ma anche tra le società dilettantistiche.
In riferimento alla parte relativa al campo non posso entrare nel merito del mio operato, capirà bene le motivazioni… posso solo dire che questo periodo è servito per osservare, per comprendere e valorizzare le buone abitudini e correggerne alcune non funzionali all’obiettivo; essendo però ancora l’inizio della stagione sportiva saranno previsti ulteriori interventi di squadra ed individuali.                                         
L’evento di questa sera è un passo verso il cambiamento, ma come tu sai molto bene, il percorso è lungo ed intrigante…

Un momento dell’evento.

FC Parabiago ha nel suo “programma” di crescere i ragazzi sia a livello sportivo che “umano”: quali sono i benefici che “l’allenamento mentale” può portare?
I benefici per il ragazzo, prima di tutto come persona e poi come atleta sono molteplici, il primo in assoluto è: il conoscersi meglio, principio fondamentale per comprendere le proprie qualità e caratteristiche da sviluppare negli step successivi, poi si passa alla consapevolezza dei propri mezzi fino ad arrivare alla completa autonomia, indispensabile per il raggiungimento della soddisfazione personale, sportiva e professionale.

I tuoi programmi futuri?
Eventi, serate nelle varie città, piccoli tour aperti a tutti e adatti a quelle persone che vogliono migliorare; uomini, donne, genitori e figli, giovani e meno giovani che non hanno la presunzione di sentirsi “arrivati”, ma che al contrario, intendono raggiungere con più semplicità, meno stress e possibilmente più velocemente, nuovi traguardi sempre più importanti.
Questi seminari non sono corsi di formazione tradizionale, ma incontri dove c’è coinvolgimento, empatia tra me e il pubblico e tra le stesse persone, dove si imparano nuove tecniche oggi indispensabili per creare benessere per se e per la propria famiglia.

 

Foto finale della squadra Juniores

Dopo questa breve intervista, abbiamo seguito questo corso con molta curiosità!

Le impressioni sono molto, molto positive: è stata una serata molto piacevole, intensa e mai noiosa!

Antonio ha spiegato con esempi, citazioni e tanto, tantissimo altro, tutto quello che l’evento proponeva: siamo rimasti colpiti dalla profondità di alcune emozioni che ci ha regalato e che non pensavamo di avere “dentro” di noi.

Un’esperienza positiva, utile, che ci ha indubbiamente “arricchito” come persone, grazie alla sua capacità e competenza.

La consigliamo vivamente a tutti!

Attualmente, Antonio Mariano, oltre a seguire la nostra Juniores, ha in programma quattro eventi dedicati alla comunicazione: l’11 Dicembre 2018 a Milano, il 15 Febbraio 2019 a Udine, il 21 Marzo 2019 a Piacenza e il 24 Aprile 2019 a Torino.

Per informazioni su questi eventi, contattare: antonio@marianoantonio.com oppure cell. 389-6822254

Si ringrazia per il servizio fotografico Monica Galli

 

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Intervista a Giovanni Di Bello D.S. Agonistica

GIOVANNI DI BELLO:

«STIMOLI AGONISTICI »

La nuova stagione 2018/2019 è ricchissima di novità per l’FC Parabiago.

Tra le novità ufficialmente confermate, è stata la nomina di nuovi Dirigenti per il Settore Giovanile, e, infatti, Giovanni Di Bello è il nuovo Direttore Sportivo dell’attività Agonistica.

Giovanni Di Bello è un Dirigente molto noto e apprezzato nella Delegazione Provinciale di Legnano, infatti è stato uno degli artefici dei successi (sportivi e non) di molte squadre giovanili della zona.

Però Giovanni Di Bello, oltre ad una forte esperienza dietro la scrivania, può vantare una immensa esperienza anche sul campo, dove ha allenato per diversi anni compagini famose, anche squadre regionali, di questa Delegazione, ed è stato uno dei primi, all’epoca, ad avere anche il patentino UEFA B (che permette di allenare tutte le categorie dilettantistiche).

Ora Giovanni Di Bello approda all’FC Parabiago, e subito ci ha affermato all’inizio di questa breve intervista il suo grande entusiasmo: “Spero di portare la mia esperienza qui a Parabiago, dare una grossa mano a questa società. Vengo con grande entusiasmo, perché questa nuova esperienza mi porterà nuovi stimoli, infatti ho deciso di cambiare sia perché non avevo più stimoli nella mia attività precedente, sia perché sono assolutamente convinto della bontà del nuovo progetto dell’FC Parabiago”.

 

parabiago-calcio-nuovi-dirigenti

(Giovanni Di Bello a Sinistra con il responsabile tecnico Venuti)

Cosa ti ha convinto di Parabiago?
Parabiago è sempre stato una grande piazza, ha la fortuna di avere una ottima struttura, addirittura può allenarsi su tre campi ad 11 (2 nel Centro Sportivo “Libero Ferrario”, di cui il centrale in erba artificiale, e 1 al Centro Sportivo “Nino Rancilio”), oltre ad avere anche campi a 5 o a 7 (nei due centri sportivi) sia in erba artificiale che in erba naturale, quindi non ci sono assolutamente problemi di organizzazione. Questo, secondo me, è “un fiore all’occhiello” per la società. Al “Libero Ferrario”, inoltre, c’è anche una tribuna molto comoda per chi assiste alle partite. Sicuramente, l’FC Parabiago può vantare una delle migliori strutture della zona.
Poi dal lato sportivo, dare una mano alla “ricostruzione” delle annate del Settore Agonistico (dai Giovanissimi fino agli Allievi) è uno stimolo molto, ma molto grande. E’ un po’ di anni che a Parabiago mancano un po’ di categorie e squadre, quindi avere una continuità con nessun “buco” dalla Prima Squadra fino ai Piccoli Amici.
Inoltre, sono felicissimo di collaborare con Francesco Di Bello (DS Prima Squadra/Juniores) che in questi anni ha fatto molto bene con le squadre che ha avuto a disposizione e, soprattutto, con la Prima Squadra e la Juniores. Francesco è stato uno dei primi che mi ha contattato e mi ha chiesto di collaborare con il Parabiago.

(Giovanni Di Bello a Sinistra con il D.S. Francesco Di Bello) 

L’anno prossimo Parabiago avrà tutte le annate Agonistiche?

Si, siamo riusciti ad allestire tutte e quattro le squadre agonistiche: i Giovanissimi 2005 Under 14, i Giovanissimi 2004 Under 15, gli Allievi 2003 Under 16 e gli Allievi 2002 Under 17.
In pratica abbiamo tre squadre nuove, perché c’erano già i Giovanissimi 2004, e gli Allievi 2001 sono ormai diventati Juniores.

Cosa vuoi portare di nuovo a Parabiago?

Abbiamo un programma biennale e vogliamo creare un buon Settore Giovanile, vogliamo delle squadre competitive e fare bene nei campionati con tutte le compagini e riportare il Parabiago ai livelli che gli compete.
Poi il nostro programma non ha solo una “visione a breve”, come detto prima fare bene nei campionati, ma anche una “visione futura” dove cercheremo di “preparare” i ragazzi per la Juniores e poi per la Prima Squadra, perché uno degli obiettivi è che i ragazzi meritevoli rimangano nell’ambiente Parabiago per anni, ovvero avere una continuità all’interno della società che non molte squadre hanno…

“Fare bene” vuol dire vincere?

In Italia c’è la mentalità che bisogna vincere, perché conta solo l’obiettivo di vincere, più delle volte per raggiungere il risultato si trascura molto la parte tecnica dei giocatori.
Noi cercheremo di lavorare molto bene sotto l’aspetto tecnico, poi lavorando bene, secondo me, gli obiettivi si raggiungono.
Come detto in precedenza, abbiamo obiettivi “a breve termine”(fare bene nei campionati di competenza delle singole squadre) e “obiettivi futuri”, cioè, ripeto, vedere i “ragazzi di oggi” nella futura Juniores e Prima Squadra.

L’Agonistica è una età molto critica per i ragazzi?

A questa età l’allenatore, oltre ad essere un allenatore, deve essere un po’ psicologo perché questa è una età particolare, dove sono un po’ “ribelli”, dove c’è la scuola che diventa impegnativa e importante, piccoli problemi con i compagni…  dunque, l’allenatore è una figura molto importante perché deve capire anche i problemi dei ragazzi non deve mai cercare di evitarli o cercare di far finta di nulla…
Noi abbiamo cercato degli allenatori con profili giusti, sia per la parte tecnica che “umana”… poi naturalmente ci sarò io che supervisionerò il tutto.
Dunque, il Parabiago, come hanno detto nelle interviste precedenti i miei colleghi Direttori Sportivi o Direttori Tecnici, oltre a cercare di formare un calciatore sul piano tecnico e agonistico, deve dargli anche una formazione “umana e morale”: comportamento, disciplina, serietà ecc..
Uno dei nostri obiettivi è quello di far diventare uomini questi ragazzi, e non guardare ossessivamente alle classifiche…

(Giovanni Di Bello con il D.S. Francesco Di Bello e Il presidente Stefano Tunesi)

Rapporto con i genitori?

Avremo un dialogo continuo con i genitori, con riunioni periodiche per spiegargli un po’ come sta andando il gruppo, l’organizzazione e la società.
La prima cosa però che vorrò mettere in chiaro con tutti (atleti e genitori) è il rispetto e la disciplina verso l’arbitro: si va in campo per giocare una partita, si va in campo per divertirsi, si va in campo dove c’è un arbitro che va rispettato, va accettata ogni sua decisione, e non vanno bene le continue contestazioni in campo e soprattutto dalla tribuna…
L’arbitro è un ragazzo dell’età di chi gioca (o poco superiore) quindi tante volte bisogna capire che possono sbagliare, come un attaccante sbaglia un gol a porta vuota, quindi dobbiamo giustificare anche l’arbitro.

Ringraziamo Giovanni Di Bello e gli auguriamo buon lavoro per la stagione appena iniziata.

M.A.

 

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Intervista a Andrea Tunesi Coach Juniores

ANDREA TUNESI:

«ENTUSIASMO CONTAGIOSO »

La nuova stagione 2018/2019 per la Juniores Under 19 dell’F.C. Parabiago ripartirà, da agosto, con il confermatissimo Mister Andrea Tunesi.

Nella stagione appena passata, lo abbiamo spesso citato nelle cronache delle partite sul nostro sito, sia perché è il “condottiero” e “anima” di questa squadra, sia perché con alcune sue “intuizioni” (alla pari delle giocate in campo dei suoi giocatori) è riuscito “a mettere immediatamente a posto” alcune situazioni di gioco.

Andrea Tunesi ha iniziato a giocare, sempre come portiere, nell’ormai lontano 1982 e ha smesso dopo oltre 35 anni, nella stagione 2016/2017.

parabiago-calcio-andrea-tunesi-intervista

Dalla stagione 2017/2018, la stagione scorsa, è diventato allenatore, appunto, della Juniores… ma anche senza una esperienza diretta, due anni prima aveva preso il patentino UEFA Grassroots C Licence, cioè allenatore per giovani calciatori, e quest’anno ha completato la sua “formazione” prendendo il patentino UEFA B (allenatore di tutte le squadre dilettantistiche): dunque un allenatore con una base solida come formazione e una vasta “esperienza” da n.1.

Sicuramente la seguente citazione dedicata ai portieri, “calza” alla perfezione per Mister Andrea Tunesi: “Il portiere è un mestiere per uomini forti. Bisogna avere un carattere sicuro, un’abitudine non annoiata ai propri pensieri. Bisogna saper guidare chi gioca davanti a te, intimorire chi tira verso la tua porta. Bisogna essere capaci, psicologicamente, di discese ardite e di risalite. Bisogna avere una visione consapevole del proprio ruolo. Perché il calcio, gioco fatto spesso di poeti e di prosatori, ha bisogno anche di filosofi. Di persone cioè capaci di riconoscere che il loro dovere è essere infallibili e capaci di dare una risposta alla coscienza di non poterlo essere. Il portiere è davvero il numero uno”. (Walter Veltroni)

Dunque, l’esperienza di “guidare chi gioca davanti”, e di essere “capaci psicologicamente” e di “essere consapevole del proprio ruolo” è stata sicuramente una “esperienza sul campo” per il ruolo che oggi ricopre.

Nella breve intervista che ci ha rilasciato, Andrea Tunesi ci ha mostrato più volte di “stare con i piedi per terra” e una grandissima “umiltà”, mettendosi sempre in discussione e cercare di fare di più per i ragazzi e per la società oltre che, naturalmente, migliorarsi.

Due cose ci hanno colpito maggiormente: il grandissimo entusiasmo nell’essere allenatore e il desiderio di trasmettere a “suoi” ragazzi la “voglia di giocare a calcio”.

Mentalità, sicuramente, di chi ama veramente e profondamente questo bellissimo sport!

Il bilancio del primo anno come allenatore è sicuramente molto positivo, dopo un avvio abbastanza “travagliato”, la seconda parte del campionato ha visto una squadra con una identità ben definita, con moltissimi risultati positivi (di cui 8 consecutivi) e giocando alla pari (e, a tratti, anche in maniera superiore) delle prime in classifica.

Il massimo del bel gioco, e conseguentemente dei risultati, si è avuto durante i tornei estivi, vincendo il prestigioso “Arluno Challenge Cup 2018” e facendo bella figura al famoso torneo InterCIL, riservato alla sola categoria Juniores.

Come è stato questo primo anno di allenatore?

Quando ho smesso di giocare, pensavo di non resistere al “richiamo del campo”… Poi quando ho iniziato ad allenare… devo dire che è stata una bella esperienza, grazie anche alla società che mi ha dato la possibilità di fare…
All’inizio dell’anno agonistico è stato faticoso perché eravamo tanti e nuovi, forse eravamo quasi in 30… una rosa ampissima, questo perché non sapevamo se c’erano dietro il 2001 (squadra alla fine allestita dell’F.C. Parabiago NdR)…
Dunque, è stata una situazione complessa… diciamo che c’è stata un po’ una selezione anche naturale.
Prima parte del campionato molto difficile, ricordo i pochi punti raccolti nelle prime partite e… mi è venuto un momento di sconforto, volevo mollare lì…
Poi, fortunatamente, a dicembre ci siamo rinforzati con nuovi acquisti e abbiamo fatto un discreto girone di ritorno.
Infine, alla fine del campionato, nei tornei, soprattutto, l’inserimento dei 2001 ha aiutato tantissimo perché tanti ragazzi, secondo me, non avevano più voglia, avevano già mollato da tempo, mentre subentrando i 2001 con tanta voglia di farsi vedere hanno contribuito parecchio, quindi sono sicuro che l’ingresso di forze nuove anche per la prossima stagione sia utilissima, poi starà a me tenere tutti un attimino sul “filo del rasoio”..
Quello che posso dire è che mi è piaciuto lavorare con i ragazzi perché, comunque, c’è sempre stata abbastanza presenza, c’è stata voglia e la cosa mi è piaciuta…

parabiago-calcio-andrea-tunesi-intervista

Come è allenare ragazzi di diversa età?

Devo dire che ho trovato dei bravi ragazzi… sicuramente il mondo è cambiato, sono cambiate le priorità, e, rispetto alla mia generazione, sono un po’ più “frivoli”… ecco, uno dei miei obiettivi è quello di fargli “capire” cosa vuol dire “giocare a calcio”…
Poi per il resto nessun tipo di problemi anche se hanno età diverse.

Quando giocavi eri molto “sanguigno” mentre ora in panchina sei tranquillo

Quando giocavo gli allenatori agitati mi agitavano di più, mentre gli allenatori tranquilli mi mettevano un po’ di tranquillità…
Io sono tranquillo perché sono sicuro che anche se grido in campo non mi sentono, magari mi sentono ma è difficile realizzare quello che gli dici, è difficile quando uno gioca e, presumo, che sia concentrato al 100% fargli capre quello che vuoi proporgli, preferisco farli giocare tranquillamente, parlargli tra il primo e secondo tempo, parlargli dopo la partita, parlagli il lunedì.
Anche perché li vedo tre giorni a settimana non penso che gli serva il trequarti d’ora di discorso prima della partita o dirgli in campo cosa devono fare, lo sanno … Poi se in quel momento lì non lo stanno facendo bene, cerco di correggere le cose in altra maniera piuttosto che “sbraitare” in campo …
Mi piace che i miei ragazzi giochino con tranquillità senza pressioni addosso…
Io non sono quello che dice: “vai sul fondo, crossa, tira e passa”.. noi durante la settimana prepariamo delle cose, prepariamo delle alternative che loro sanno, poi sul campo scendono loro, non gioco alla “playstation in campo” anche perché non crescono, ed è giusto che crescano

Quest’anno molti tuoi ragazzi sono saliti con la Prima Squadra

Molti hanno fatto “avanti” e “indietro”… Ci sono stati dei ‘99 che sono “saliti” anche in maniera definitiva e alcuni 2000 si sono allenati regolarmente con la Prima Squadra e hanno giocato anche qualche amichevole con loro…
Comunque, molta soddisfazione da parte mia!
Sicuramente giocare con la Prima Squadra aiuta i ragazzi: prima di tutto per capire certe dinamiche, e vedere poi un atleta come Gianmaria Sacchi che non manca ad un allenamento, ti fa capire cosa vuol dire in realtà giocare a calcio..
Poi, comunque, la qualità della Prima Squadra è alta, infatti quando facciamo le amichevoli il giovedì spesso lo vedi … Allenarsi con loro fa solo bene perché ti alleni con gente con un livello tecnico attualmente più alto della Juniores, senza togliere nulla alla Juniores…Comunque nella Juniores c’è gente che ha le potenzialità per diventare un ottimo giocatore…tantissimi devono solo crederci, il problema di questa età qua è crederci…

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Prospettive per il prossimo anno agonistico?

Sicuramente fare meglio di quest’anno, ci sono un sacco di elementi validi in più che ci possono dare una grossa mano…
Naturalmente, mi piacerebbe vincere… per i ragazzi, per la società, per me… ma lo so che è difficile, ci sono tante squadre valide.

Abbiamo notato che “leggi immediatamente e molto bene le partite” e riesci a “cambiare in corsa”…

Mi sembra di capire in tempo cosa non funziona… poi magari non sempre faccio la mossa giusta (anche se seguendo le partite è sempre riuscito a trovare la soluzione adeguata NdR).
Cambio perché non voglio che il ragazzo vada in difficoltà, se vedo che un ragazzo in quel momento fa fatica non mi va di insistere continuando a lasciarlo lì. Primo perché è frustante per lui e secondo perché è negativo per la squadra, quindi visto che comunque c’è la possibilità usare gli 11 in campo in maniera diversa (posizioni, moduli o tattiche)… si cambia…

parabiago-calcio-andrea-tunesi-intervista

Il modulo tattico d’inizio partita della Juniores è uguale a quello della Prima Squadra

Il 352 è la mia configurazione preferita… Poi però vedo i ragazzi che ho a disposizione, come stanno, e poi decido come giocare al sabato… Però, come appena detto, durante la partita, vario o modifico l’assetto tattico a secondo delle esigenze…
Con Mister Rocco Crippa (allenatore della Prima Squadra) c’è molta collaborazione, facciamo le amichevoli tutti i giovedì, come detto precedentemente, facciamo in modo che alcuni ragazzi della Juniores si allenino con la Prima Squadra… si c’è molta collaborazione… poi parliamo spesso, ad esempio, è venuto a vedere i ragazzi del 2001, poi è uno che dispensa consigli con la sua esperienza…

Visto che “vivi” molto la società Parabiago, perché secondo te un ragazzo deve giocare qui?

Penso che Parabiago sia un ambiente dove il ragazzo si possa sentirsi a casa sua, vedo bambini arrivare qua con tanta voglia di giocare a calcio, quindi vuol dire che si trovano bene, e se si trovano bene vuol dire che la società ha raggiunto il suo obiettivo.
Ho visto dei bambini, al sabato, piangere perché finivano le partite e questo vuol dire che stai bene e vuoi ancora restare sul campo di gioco… quindi penso che l’obiettivo è quello… penso che si trovino bene perché è un ambiente che mette sicurezza, innanzitutto ai genitori, fondamentale mettere sicurezza ai genitori, per mettere in sicurezza i genitori vuol dire che è una società strutturata per poterlo fare, quindi, i genitori non si sentono abbandonati e dunque i bambini si sentono bene, e questo è merito di tutti i collaboratori che sono dentro all’FC Parabiago che hanno strutturato la cosa bene, scegliendo allenatori competenti che possono anche garantire qualità e vedere un bambino contento conseguentemente il genitore è contento anche lui…

Una domanda che non ti abbiamo fatto?

Andrea pensa per un po’ alla risposta.. e ci dice: “Perché non hai smesso prima di giocare e non hai fatto dunque prima l’allenatore?” … rimaniamo anche noi un attimo “stupiti” di questa cosa…  la risposta è: “Dovevo farlo !”…
Una risposta da grande appassionato di calcio, che ora ha scoperto anche il “fascino” di allenare e di dare il suo contributo alla crescita dei suoi ragazzi!

M.A.

 

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Nuovi Dirigenti

«SI RAFFORZA IL SETTORE GIOVANILE »

Prende il via ufficialmente il 1 Luglio la nuova stagione 2018/2019.

Football Club Parabiago, per rafforzare il proprio Settore Giovanile, è lieta di presentare due nuovi Dirigenti: Roberto Venuti, Direttore Tecnico del Settore Pre Agonistico, e Giovanni Di Bello, Direttore Sportivo Settore Agonistico. (nella foto)

Inoltre, da settembre collaborerà il Dottore Michele Piccolo, in qualità di Consulente Medico-Sportivo, con incontri formativi per allenatori, istruttori, dirigenti e genitori degli atleti.

Come annunciato alla Festa della Mascotte (fine aprile) dal Presidente Stefano Tunesi, “le nuove figure dirigenziali, sono persone capaci con spessore e grossa esperienza nel Settore Giovanile, questo perché vogliamo fortemente migliorare e fare un salto di qualità.“.

I nuovi Dirigenti, andranno ad aggiungersi alla struttura già esistente, con Alberto Longoni, Responsabile dell’Attività di Base e Organizzazione, e Francesco Di Bello, Direttore Sportivo Prima Squadra e Juniores.

Il Presidente Stefano Tunesi e tutto lo Staff del Football Club Parabiago, dà il benvenuto ai nuovi arrivati!!!

M.A.

 

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Intervista a Francesco Di Bello D.S. 1^Squadra-Juniores

FRANCESCO DI BELLO:

«L’ESPERIENZA AL POTERE »

 E’ sicuramente uno dei Direttori Sportivi più apprezzati e conosciuti del mondo calcistico dilettantistico: stiamo parlando di Francesco Di Bello, dalla stagione 2016/2017 al Football Club Parabiago e si appresta ad iniziare, anche se “dietro le quinte” è già al lavoro da mesi, il suo terzo anno a Parabiago.

Quest’anno è stato il regista della costruzione della favolosa Prima Squadra del Parabiago che è arrivata seconda nel girone e che ora attende una “chiamata” dal Comitato Regionale della Lombardia per l’eventuale e sperato ripescaggio in Prima Categoria …

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Tuttavia, è indiscutibile il bel gioco espresso sul campo della Prima Squadra, grazie al lavoro di “costruzione tassello per tassello” del DS Francesco Di Bello.

Comunque, il buon operato di questa stagione (che è stato anche frutto della “semina” della stagione precedente), non si è fermata solo alla Prima Squadra, con la Juniores, dopo un inizio di campionato un po’ ”travagliato”, ma concluso in netta crescita e molto dignitosamente, è riuscita a vincere il prestigioso Arluno Challenge Cup 2018 e nella prima partita del famosissimo torneo InterCIL, dedicato solo alla Juniores, la squadra per oltre un’ora è stata letteralmente padrona del campo contro la squadra campione distrettuale…

Ma il lavoro di Francesco di Bello, non si è fermato solo nelle costruzione e gestione delle due squadre “più grandi” del Parabiago, è stato anche il promotore (portando uno dei 9 gironi di qualificazioni a Parabiago) e inserito, con merito, nell’eccelso comitato organizzatore del più prestigioso torneo per la categoria Juniores: il Torneo InterCIL- Memorial Bettinelli.

Già tutto questo, potrebbe far capire lo spessore e le grandi capacità del Direttore Sportivo Francesco Di Bello, ma ci sono altre sue grandi “operazioni” quest’anno per rendere la società Football Club Parabiago importante per la Delegazione di Legnano: ha portato a giocare al “Libero Ferrario” la semifinale di play-off Juniores Regionale A e una partita amichevole della Rappresentativa Provinciale Giovanissimi, senza poi parlare la sua collaborazione fattiva nell’organizzazione della Festa della nostra Mascotte

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(Francesco Di Bello, a sinistra, con il sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi)

Una stagione piena di soddisfazioni per il Football Club Parabiago, grazie al grandissimo lavoro del nostro Direttore Sportivo Francesco Di Bello: una figura importante e fondamentale nell’organigramma della società.

Francesco Di Bello ha un curriculum rilevante: prima giocatore, poi allenatore, tanti anni alla milanese Sempione Half e anche all’Aldini. Per poi passare a fare il Direttore Sportivo: iniziando a Passirana, poi Barbaiana, Pero, Bollate e Rhodense e, per finire, dalla stagione 2016/2017 al Parabiago.

Francesco Di Bello è un Direttore Sportivo specializzato, soprattutto, nelle categorie “dei più grandi”, ovvero Juniores e Prima Squadra.

Qui a Parabiago, però, da quando è arrivato, si è occupato anche delle costruzione delle squadre agonistiche.

Francesco, di solito ti occupi di Juniores e Prima Squadra, come è stata l’esperienza nel settore Agonistico?

Lo scorso anno eravamo talmente pochi che ho dovuto occuparmi anche di costruire una squadra di Allievi e di Giovanissimi, grazie anche la collaborazione degli allenatori e di Alberto Longoni (Direttore Sportivo dell’Attività di Base).
Quest’anno la società si è strutturata, prendendo un Direttore Sportivo per le squadre agonistiche e anche un Direttore Tecnico, sempre per le squadre agonistiche, ovvero Giovanissimi e Allievi (i nomi dei due nuovi arrivi, verranno svelati dal nostro sito con l’inizio della nuova stagione agonistica, ovvero il 2 Luglio NdR).
Io tornerò ad occuparmi a tempo pieno del settore dove ho più esperienza: della Prima Squadra e Juniores, ma questo nulla toglie che collaborerò con gli altri Direttori Sportivi, soprattutto con gli Allievi che sono quelli che l’anno successivo saranno pronti per la Juniores.
A me piace conoscere tutti i giocatori, dal più piccolo al più grande, dedico molto tempo a questa cosa, perché è giusto conoscere e sapere quali giocatori la società ha tesserato.
Secondo la mia personale visione, uno nella mia posizione deve poter conoscere gli Allievi, i Giovanissimi che cosa c’è prima della Juniores… Seguo con interesse la crescita di questi ragazzi…
Io comunque, data la mia esperienza nel settore, sono a disposizione per dare “una mano” agli altri componenti dello Staff Tecnico, dunque rimango sempre un riferimento per la società e per le persone che vengono qui a giocare.

Quale è il segreto dell’ottima stagione della Prima Squadra?

Segreti particolari non ce ne sono: bisogna lavorare e fare le cose seriamente e questo è il segreto di tutto.
Quando sono arrivato, nel 2016/2017, ho trovato una situazione particolare con una squadra che era retrocessa dalla Prima Categoria e con giocatori che facevano fatica a scendere in Seconda Categoria.
A quel punto ho inserito un po’ di ragazzi che conoscevo, un gruppo di ragazzi che mi hanno seguito in tutte le mie avventure e da lì è cominciata la ricostruzione.
Dunque, “segreti particolari” non ce ne sono… A me piace fare il DS stando sul campo, verificando tutte le sere e tutti i giorni gli allenamenti e gli allenatori e tutto ciò che ruota intorno.
Io vivo la squadra, vivo la società, vivo lo spogliatoio come i giocatori!


 (Di Bello con “bomber” Gianmaria Sacchi)

Giovani in Prima Squadra: in rosa notiamo che ci sono molti e giovani, dove in Seconda Categoria, nella stagione appena passata, le norme prevedono in campo un 95 e un 96…

Si, ci sono in rosa giovani di buona prospettiva.
La mia idea è di non vedere la “carta d’identità” anche se la federazione mi obbliga a mettere i 95 e 96.
Se un 99 è bravo, se un 2000 è bravo, ormai hanno già 18 anni, per cui in queste categorie qui se uno è bravo, ha voglia e volontà ed è serio, secondo me, va premiato assolutamente: non è l’età che ha a che fare con il campo oppure con i meriti.
I meriti si fanno con capacità ma, soprattutto, con serietà, con voglia di allenarsi, con voglia di far bene, con voglia di fare gruppo, con voglia di inserirsi in mezzo ai “vecchi” e, soprattutto, essere intelligenti a carpire i segreti di quelli più grandi ed esperti… Ho notato che i ragazzi che si sono allenati con noi hanno queste caratteristiche, per cui la cosa mi fa notevolmente piacere…

Abbiamo notato che la Juniores e la Prima Squadra hanno lo stesso modulo di gioco iniziale: è una cosa voluta o del tutto casuale?

No, non è frutto della casualità: sia Mister Rocco Crippa (allenatore della Prima Squadra), sia Mister Andrea Tunesi (allenatore della Juniores), si parlano costantemente ed è giusto che i ragazzi che giocano nella Juniores abbiano le caratteristiche per poter giocare alla stessa maniera della Prima Squadra.
Secondo me, è una cosa giusta e intelligente, perché se prendo un ragazzo che gioca nella Juniores, in qualsiasi posizione, per farlo giocare in Prima Squadra, so che quel giocatore è abituato a giocare in determinate condizioni, in un determinato modo senza alcun problema.
Come ho detto prima, è tutto studiato e io sono la persona che gestisce il tutto.
Comunque, c’è una bella collaborazione sia con Tunesi che con Crippa, anzi, dirò di più, sono veramente contento sia di uno che dell’altro. Per cui non c’è bisogno di star lì a discutere, sono persone intelligenti che capiscono bene, per il bene del Parabiago, come bisogna comportarsi, che cosa bisogna fare, ma, soprattutto, per il bene dei ragazzi che abbiamo a disposizione.

Perché un ragazzo deve scegliere per giocare a calcio Parabiago? Parliamo di Juniores, ma anche delle categorie Giovanissimi e Allievi…

Deve scegliere Parabiago non perché siamo più belli o più simpatici… ma perché mettiamo il ragazzo al centro del progetto, e lo dico per tutte le categorie, dai più piccoli… fino alla Prima Squadra… Le mie sembrano parole scontate, ma, invece, è la realtà dei fatti.
In questi due anni della mia gestione, ho cercato di far sì che i ragazzi si trovino bene, che abbiano delle persone che li curano in maniera particolare e che non gli manchi nulla: ad esempio, ti puoi allenare tranquillamente su un campo con una struttura importante, inoltre, qui il ragazzo è “coccolato”, e per noi  tutti i ragazzi sono “importanti”… ecco perché scegliere Parabiago…. Noi abbiamo iniziato così che avevamo la metà dei ragazzi…
Io dico solo: venite qui a conoscerci, noi siamo qua per dare la possibilità di poter giocare a calcio in maniera seria e tranquilla.
Inoltre, cosa molto importante, noi vogliamo, oltre l’aspetto calcistico, far crescere i ragazzi, soprattutto come uomini. Parlando dei più piccoli, ma la cosa può essere estesa anche ai ragazzi più grandicelli, i genitori dovrebbero guardare, soprattutto, dove i figli stanno, con chi stanno, e cosa fanno, questa è una cosa importante. Noi dobbiamo essere degli educatori, noi dobbiamo essere delle persone che insegnano anche e soprattutto l’educazione, insegnano a far diventare uomini quelli che sono ragazzi oggi, per cui devono avere delle guide.
I ragazzi passano con noi parecchie ore e dunque ci devono essere degli allenatori/istruttori che per i ragazzi devono diventare degli esempi positivi, dando per primi l’esempio di cosa vuol dire educazione, rispetto, comportamento ecc..
Queste sono cose importanti… non solo le classifiche…

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A Parabiago, avendo tutte le categorie, si può crescere dai Piccoli Amici fino ad arrivare alla Prima Squadra…

Un ragazzo può iniziare a giocare nel Parabiago e ci auspichiamo che resti a Parabiago per il resto della “carriera” calcistica…
La mia idea è fare sentire ai ragazzi “la maglia addosso”, la maglia addosso vuol dire che uno deve essere parte della società.
Io sto invitando tutti i ragazzi a vedere la Prima Squadra, a venire a vedere anche le altre squadre, perché uno deve essere della famiglia, deve far parte di un gruppo di ragazzi che vede nella società, nelle squadre, nei “grandi” il loro esempio, il loro “idolo”…  Questo è il mio progetto … capisco che non è una cosa facile da realizzare, ma ci proviamo, e pian pianino ci stiamo riuscendo…

Data la tua grandissima esperienza, sfataci il mito, per molti addetti ai lavori, della frase: “il miglior giocatore è orfano”.

I genitori sono molto importanti e mi piacerebbe vederli qua assieme a noi per fare qualcosa per la società, oltre a sostenere e aiutare la squadra del proprio figlio. Ecco sono contrario ai genitori che inveiscono contro gli allenatori e contro i compagni di squadra del figlio, perché alla fine fai del male a tuo figlio.
Ripeto, il genitore è colui che sostiene il figlio, sostiene la squadra con educazione.
Questa frase nasce dal fatto che molti genitori non hanno comportamenti consoni in tribuna… inveiscono contro tutti e contro il mondo, io ho smesso di vedere le partite per questo motivo assieme agli altri da anni …

M.A.